“Chiamare le cose con il loro nome”
Tempi e il Comune di Caorle organizzano la seconda edizione del Premio giornalistico Luigi Amicone, in memoria del fondatore ed ex direttore della rivista.
Sarà l’occasione per dibattere di politica, libertà e informazione con ospiti italiani e un ospite internazionale, lo scrittore e dissidente cinese Liao Yiwu. Sul palco della tre giorni di incontri, tra gli altri, Alfredo Mantovano, Susanna Tamaro, monsignor Massimo Camisasca, Massimo Gaggi, Federico Palmaroli (Osho), Giovanni Maddalena.
Dopo il successo della prima edizione, tenutasi a Caorle (Ve) dal 15 al 17 luglio 2022 con la partecipazione di centinaia di persone, la rivista Tempi e il Comune di Caorle organizzano nella città veneta, dal 16 al 18 giugno, la seconda edizione di “Chiamare le cose con il loro nome”, una tre giorni di incontri e dibattiti che sarà anche l’occasione per la consegna del Premio per il giornalismo e la comunicazione intitolato a Luigi Amicone, fondatore ed ex direttore di Tempi. «Tre giorni pensati per mettere a fuoco una questione fondamentale per il mondo dell’informazione e l’intera società: senza il riconoscimento di una evidenza, di una “verità”, non c’è possibilità di comunicazione e di dialogo», spiega il direttore Emanuele Boffi presentando l’iniziativa, organizzata con la collaborazione di Cioni Communication e i patrocini di Regione Veneto e Ordine dei Giornalisti.
«L’avventura del premio Amicone, “Chiamare le cose con il loro nome”, è arrivata alla seconda edizione – commenta il Vicesindaco ed Assessore alla Cultura del Comune di Caorle, Luca Antelmo – Sentiamo tutti l’urgenza di capire, approfondire e guardare alle sfide di questo nuovo millennio senza rischiare di esserne travolti. La città di Caorle, l’intera Amministrazione è orgogliosa di ospitare personalità del giornalismo e della politica che si sono contraddistinte per la loro spinta ideale e la loro libertà di giudizio. L’urgenza e la libertà di dare un giudizio su tutta la realtà è un fatto sempre più ineludibile. È necessario ri-cominciare a giudicare tutto, è necessario ripartire dai fondamentali come l’educazione e la scuola, è necessario formare le nuove generazioni ad un pensiero critico, per non lasciarli soli e disarmati di fronte alla tempesta. “Chiamare le cose con il loro nome” è tutto questo: ecco perché è una grande avventura che insegue l’ideale».
Il programma
Si incomincia venerdì 16 giugno, alle 21 in piazza Vescovado a Caorle, con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano che, intervistato dal direttore di Tempi Emanuele Boffi, parlerà di “Politica alla prova” e delle sfide affrontate nei primi mesi di governo.
Nella giornata di sabato 17 giugno sono previsti due appuntamenti, entrambi in piazza Vescovado: alle 18 dialogheranno sul palco di Tempi la scrittrice Susanna Tamaro e il vescovo emerito di Reggio Emilia-Guastalla, lo scrittore e teologo mons. Massimo Camisasca. Il tema dell’incontro, al termine del quale Susanna Tamaro verrà insignita del Premio Luigi Amicone-Premio Cultura Città di Caorle 2023, è “Sarete liberi davvero”.
Alle 21.30 in piazza Vescovado si parlerà di verità, informazione e intelligenza artificiale con l’inviato del Corriere della Sera Massimo Gaggi, il professore di Filosofia teorica all’Università del Molise Giovanni Maddalena, e l’autore di satira Federico Palmaroli, in arte Osho, che farà divertire la piazza con le sue vignette.
La tre giorni si concluderà domenica mattina, alle 11 nella Sala di rappresentanza del Comune, in via Roma 26, con la consegna del Premio Luigi Amicone a Liao Yiwu, autore di “Wuhan. Il romanzo documentario”.
Le motivazioni dei Premi
– Il “Premio Luigi Amicone - Premio Cultura Città di Caorle 2023” a Susanna Tamaro, celebre scrittrice che nei suoi libri e nei suoi preziosi interventi sui quotidiani è sempre rimasta fedele a una frase di Pavel Florenskij che lei stessa ha posto in esergo a un suo libro (I pifferai magici): «Non tradire mai le tue più profonde convinzioni interiori, per nessuna ragione al mondo. Ricorda che ogni compromesso porta a un nuovo compromesso, e così all’infinito». Sono pochi oggi gli scrittori che sanno rimanere ancorati alle “profonde convinzioni interiori” iscritte nell’intimo di ognuno di noi, senza mai permettersi di barattarle con convenienze, capricci e voglie che le ridimensionino o snaturino. Proprio per questo, Susanna Tamaro è una delle testimoni del nostro tempo che non ha mai smesso di “chiamare le cose con il loro nome”.
– Scrittore, poeta, giornalista, musicista e attore, Liao Yiwu ha pagato con il carcere in Cina, dove è stato violentemente torturato, il coraggio di “chiamare le cose con il loro nome”, denunciando pubblicamente il massacro di Piazza Tienanmen del 1989. Costretto all’esilio in Germania nel 2011 per non essere ridotto al silenzio, ha vinto numerosi premi letterari continuando a esporre i crimini del regime comunista attraverso i suoi libri. Mentre la stampa internazionale elogiava il “modello cinese” di risposta alla pandemia di Covid-19, con il romanzo documentario Wuhan ha dato voce alle sofferenze della popolazione cinese, mostrando come il governo abbia sfruttato il virus per «costruire il più avanzato sistema di monitoraggio della storia dell’umanità». A un uomo mai stanco di ricercare la verità va il “Premio Luigi Amicone” 2023.
Data creazione: 08-06-2023 | Data ultima modifica: 08-06-2023